La paralisi facciale è una patologia di frequente riscontro. La causa più frequente è legata ad un’infezione virale (Paralisi di Bell) con 40 casi ogni 100.000 abitanti.
Segue in ordine di incidenza l’eziologia iatrogena conseguente ad interventi chirurgici in base cranica (asportazione del neurinoma del nervo acustico come causa principale), l’eziologia traumatica e quella congenita.
La paralisi facciale determina problemi funzionali, estetici e di conseguenza psicologici.
Il viso altera il suo aspetto a riposo e ancora di più quando si attiva la muscolatura mimica. Spesso il paziente si presenta con una mano a coprire metà della faccia per nascondere la deformità.
Chi è colpito dalla paralisi smette in genere di sorridere, perché questo altera in modo grottesco l’aspetto del viso. L’aspetto estetico è in summa vissuto con grande disagio dal paziente.
I problemi funzionali sono prevalentemente a carico dell’occhio, non bene lubrificato dalle palpebre che perdono la competenza che gli è propria. Bisogna inoltre ricordare che l’eloquio è ostacolato dai tessuti della guancia privi di tono e la respirazione nasale è resa difficoltosa per il collasso mediale dell’ala nasale.
Il sito promuove l'attività di studio e cura della paralisi facciale del gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Milano